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Iniziamo dall’inizio: quale spazzolino da denti?

Sapete che il primo spazzolino da denti risale a circa 3000 anni fa? Era un rametto di Azadirachta indica, una pianta con proprietà antisettiche che veniva masticato da un lato fino a sfilacciarsi. il primo spazzolino moderno, prodotto in serie, risale al 1780: in quel tempo in Inghilterra i denti si pulivano strofinando uno straccio impregnato di fuliggine e sale sui denti. William Addis, che era in prigione, pensò ad un sistema migliore, per cui incollò delle setole nei fori che aveva prodotto nell’ossicino di un animale. L’invenzione ebbe successo al punto da arricchirlo. Oggi, che l’odontoiatria moderna ha fatto capire quanto sia importante l’igiene orale per la prevenzione delle malattie del cavo orale, la tecnologia ci mette a disposizione numerose tipologie di spazzolini e da diversi anni ormai sono disponibili anche sofisticati spazzolini elettrici capaci perfino di interagire coi nostri smartphone.

Quale spazzolino scegliere?

spazzolino da denti

È estremamente varia la gamma di spazzolini manuali, e in commercio si trovano tipologie adatte a migliorare la pulizia di aree specifiche dell’arcata dentale, con setole disposte in maniera anatomica, variabili per morbidezza oppure con aggiunta di sostanze capaci di controllare il sanguinamento o migliorare la lucidità dei denti. Ma tra tutti, uno dei più attuali ed ecofriendly è, guarda caso, un bastoncino di legno ricavato dalla Salvadora persica, una pianta che gode di proprietà antisettiche, detergenti e astringenti: per le sue caratteristiche non è necessario il dentifricio, ed è completamente naturale e biodegradabile. Ecco, in quest’epoca di capitalismo autodistruttivo, l’odontoiatria più moderna non può che consigliare lo strumento utilizzato da millenni da popoli che, per tradizione, sono sempre stati più vicini di noi alla natura.